Via moderna, bellissima ed impressionante che risale il saracco al centro dello scivolo, oggi comunque ridotto rispetto a diversi anni fa. Via sicura e di grande soddisfazione.
Primi salitori: A. e G. Cortinovis nel 1963 poi raddrizzata da B. Bettio e S. Tedeschi nel 1980
Dislivello : 400m
Inclinazione: tratti a 90° (oggi 80°/85° nel primo tiro, dovuto alla riduzione delle dimensioni del seracco )
Difficoltà: TD+ ( oggi in alcune relazioni D+ )
Discesa: la via termina alla spalla sotto la cima da cui si può scendere direttamente per la normale seguendo la cresta ovest. Dopo di che costeggiare il ghiacciaio Nardis passando al di sotto dell'evidente crepaccio ( possibilita di aggiarlo nel punto piu basso o piu alto) e risalire per la sella del Freshfield (quota 3.375m ).. seguire per la normale fino al rif. Denza.
Partiti alle 5.00am dal Rif. ( pernotto su bivacco molto bello) tornati in macchina alle 20.00pm.
Ci sta molta neve per arrivare all'attacco..pensavamo potesse essercene di meno...Lo strato superiore e' ghiacciato ma non abbastanza e si sprofonda fino al ginocchio passo dopo passo.. superiamo la terminale ed i vari crepacci che troviamo lungo la strada..non dobbiamo fare grosse deviazioni inizialmente al centro e poi a sinistra per superare un grosso crepaccio dopo di che tutto a destra si supera la terminale e via su diritti su di un bello scivolo che arriva sino a 60 gradi... Michele fa una sosta lo raggiungo..e' il mio turno, guardo in alto, la parete e' verticale o quasi..so che non sará facile sono un po preoccupato ma niente di che ...resetto i pensieri e attacco la parete ghiacciata. Saró molto prudente e mi proteggeró diverse volte...anche perche' le mie picche rompono il ghiaccio e non affondano come avrei voluto..in un tempo breve ma non troppo breve arrivo al passaggio piú duro (sará circa 80 gradi o forse qualcosa di piu)! qui la parete sembra davvero verticale e sono costretto a buttare il mio corpo nel vuoto per poter piantare la picca...cerco un punto, penso di averlo trovato pianto le picche, perdo per un secondo i piedi, tiro gli addominali e li rimetto al loro posto..faccio un sospiro di sollievo..la vite non e' distante ma una caduta non e' piacevole...Mi faccio coraggio ed esco velocemente dalle difficolta...sopra la parete diventa piu facile...e vado via velocemente proteggendo ogni 10/15 metri... trovo un punto per fare sosta...recupero Michele che mi raggiunge e parte subito per il secondo tiro...Qui le difficoltá diminuiscono ma non dobbiamo perdere la concentrazione..cosi lo incito e di tanto in tanto gli rammento di piantare qualche chiodo...solo dopo sapró che non mi sentiva a causa del vento molto forte che si stava alzando. Fa una sosta e mi recupera...riparto..qui le difficolta diminuiscono ancora di piú...vado via veloce, proteggo raramente e quando ho finito la corda dico a Michele di partire...raggiungeremo cosi la cima in conserva.
Per la discesa siamo un po titubanti, ma poi seguiamo la cresta ovest scendiamo sul ghiacciaio del del Nardis e lo costeggiamo fino a raggiungere la sella del Freshfield che superiamo utilizzando alcuni cavi di accaio. Nel salire parte un sasso che per poco non accoppa Michele, ma per fortuna gli batte contro un braccio...gli chiedo se va tutto ok..mi dice di si..quindi proseguiamo la discesa per la normale giú per il ghiacciaio fino al rif. Denza.
La discesa non va sottovalutata il ghiacciaio e' molto ripido e ci sono dei crepacci grossi come delle navi da carico appena sotto la sella del Freshfield...quest'ultimi si evitano aggirandoli a sinistra fino a dove il ghiacciaio non ha piu pendenza, dopo di che si va a destra puntando la cresta di roccette ( si possono notare alcuni pali segna sentiero sul filo di cresta). La si segue tutta seguendo i segna sentiero rosso/bianchi fino ad un grande cartello di legno dal quale si scorge il rif. Denza...Da qui si prosegue il sentiero fino al rif.
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